Villa Koch – Recanati

Una splendida villa situata vicino a Recanati, ideale per feste, eventi e matrimoni.
Molto ben curato il giardino, le stanze al piano superiore sono favolose.
La location c’è – molto bene !!!
Riguardo alla cucina: situazione aperitivo positiva – noi abbiamo provato il menù di carne – molto vario e ben fornito: salumi e formaggi di qualità..
Su tutti il ciauscolo e il formaggio alle noci..e il maialino a risto…buone anche le carni grigliate – i fritti così così…comunque c’era molta altra roba da mangiare per tutti i gusti!!! Una volta seduti i due primi erano buoni ma il secondo con i contorni nello stesso piatto orribili..anche no !!!!!!
Per i più piccoli c’è il menù baby – ma alla richiesta di tortellini in bianco la risposta prima positiva è cambiata ed è stata che c’erano solo al pomodoro… così non va bene chef!!!! Ok preparare la linea ma non puoi non avere un tortellino in più da fare!!!
La cantina c’è e qui dipende molto dal budget – comunque per l’aperitivo ho provato un ottimo rose’.
Non tutto Il personale è all’altezza della struttura , anzi sarebbe meglio selezionare!!!!!!! Alcuni si sono dimostrati anche indisponenti….bocciati!!
Arrivederci a presto – con un menù di pesce – così da poter dare un giudizio definitivo.
Due parole per il gestore – ottimo professionista, molto accomodante…. meriti di più dalla brigata!!

Bellissimo luogo per cerimonie. Ottimo cibo. Unico neo( se proprio vogliamo trovare un difetto)é l’assenza del bagno al piani superiore.. Per usufruirne tocca scendere di sotto ma vi é un’ascensore che facilita
Per il resto tutto bellizsomo e ottimo.. Il personale gentile preparato e premuroso..

Epopea Tragico-Comica: Il Capodanno Maledetto 2024

120€, una tassa imposta all’ingresso di un’arena gastronomica, dove il cibo sembrava provenire da un canto oscuro della cucina. Pietanze fredde e inospitali hanno danzato sulle lingue come un funereo inno alla sfortuna.

La sala, un deserto di festività, ha abbracciato il suo ruolo di teatro di tragedie, mentre la mezzanotte, annunciata da un telefono impertinente, ha dato il via a un’accelerata rimozione dei tavoli, come se l’anno nuovo fosse un ladro fuggente.

La sala da ballo, un rifugio per adolescenti in penombra, ha offerto un triste spettacolo, trasformando le speranze di un capodanno epico in un naufragio di risate soffocate. E nel bel mezzo di tutto, l’unico valuta accettata era il contante, come se il locale fosse un’oasi medievale nell’era digitale.

E da un’altra voce, un lamento epico: una prenotazione per 24, un sacrificio di due mesi, ha portato a tavoli separati e un cibo che sembrava cucinato da una bacchetta magica infernale. Lo staff, un esercito di incompetenza, si è unito a un organizzatore che sembrava uscito da un’opera di Beckett, trasformando la sala da ballo in una caverna di disperazione.

Nel gran finale, un memorabile dolce proibito servito come un atto di ribellione culinaria, sostituito da una macedonia scialba e un cucchiaio di gelato come compenso, in un’opera di redenzione degna di Shakespeare.

In conclusione, la maledizione del Capodanno ha imprigionato chiunque osi varcare la soglia di questo locale. 120 euro spesi come tributo a una notte che sarà ricordata come l’epopea di un disastro gastronomico, da raccontare ai posteri come monito contro l’ardire di sperare in un festino epico. Mai più, dicono le stelle e Zequila, mai più!