Parrocchia di San Pietro – Reggio Emilia

Un must per gli amanti dei GdR: all’interno troviamo una statua di Gandalf e di un bardo (allego foto). Ho visto anche dei chierici, ma ne sostituirei almeno uno con un guerriero o un barbaro. Extra: pregevole la statua di Gesoo col corazon espinado, in onore del maestro Carlos Santana

La chiesa presenta un impianto ad aula, secondo i dettami architettonici della Controriforma. L’interno è assai vasto, illuminato soprattutto dalle grandi finestre del presbiterio e della cupola. Una ricca decorazione barocca, con stucchi e dorature, si integra armonicamente con l’architettura; da notare ai lati del presbiterio le due cantorie, una delle quali ospita un pregevole organo di Domenico Traeri (1712): esse sono affiancate da colonne tortili che rimandano con evidenza all’Altare della Confessione nella romana Basilica di San Pietro. Le numerose cappelle laterali sono ornate da quadri di soggetto devozionale, di differente interesse e valore artistico. Sono notevoli i quadri di Luca Ferrari che rappresentano il Battesimo di Gesù e le Nozze di Cana. Da notare i dipinti del Novecento in stile tardo Liberty, opera del reggiano Anselmo Govi, che ornano la cupola e il catino absidale.

La cupola della chiesa, progettata da Paolo Massoni, è stata realizzata tra il 1625 e il 1629. Nel 1765 è stata aggiunta una torre campanaria e nel 1782 è stata completata la facciata, realizzata da Pietro Armani. Nel 1816 è stato costruito il sagrato a gradinata, successivamente modificato tra il 1926 e il 1930. L’interno della chiesa ha una forma a croce latina con una sola navata. Conserva preziose cantorie intagliate in marmo e legno, principalmente del XVII secolo, ma di diverse epoche. Tra i dipinti presenti, si possono ammirare la Santissima Trinità di Alessandro Tiarini nella cappella di Santa Scolastica e il Martirio di Santa Barbara (1625) nella terza cappella sulla navata sinistra. Nella seconda cappella si trova il bellissimo San Michele Arcangelo di Pietro Desani (1627), mentre nella prima cappella si può ammirare il Martirio dei Santi Placido e Bibbiana di Paolo Emilio Besenzi (1648). Nel transetto destro si trovano San Pietro e Santa Gioconda del Mastelletta (1639), mentre nel cupolino (lanterna) ci sono l’Eterno in gloria e gli Angeli di Camillo Gavassetti (circa 1630).